Gaetano Esposito Segretario Generale di Assocamerestero sul calo dell’export nei mercati UE
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“L’andamento difficoltoso su questi mercati è attribuibile in parte alle turbolenze che negli ultimi mesi stanno attraversando alcuni Paesi dell’Area, che si riflettono anche sulle importazioni, le quali registrano un calo pari al 6,7%, ancora superiore a quello dell’export.– sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – L’apprezzamento del dollaro sull’euro degli ultimi mesi sembra non aver favorito gli acquisti dai mercati Extra-UE, e soprattutto il dato dei beni strumentali (-6,2%), ovvero di quelli utilizzati nei processi produttivi dalle industrie straniere, rivela come il commercio estero stia risentendo della fase di crisi delle economie fino ad oggi traino del PIL mondiale.
-5,2% le vendite nel primo trimestre 2016, il peggior risultato dalla crisi del 2008. Anche il saldo extra-energetico perde in un anno circa due miliardi di euro Roma, 26 aprile 2016 – Brusco calo dell’export nei Paesi Extra-UE nei primi tre mesi del 2016 (-5,2% su base annua), il dato peggiore dall’inizio della crisi del 2008.
Anche a livello di saldo, il surplus extra-energetico si riduce in un anno di 1,8 miliardi di euro, mentre complessivamente la bilancia commerciale verso i Paesi al di fuori dell’UE a 28 si mantiene stabile grazie soprattutto alla riduzione del deficit della componente energetica.
Questo dato va letto anche in relazione all’irrobustimento della presenza dell’Italia nelle catene globali del valore, che riduce il valore delle esportazioni dirette, posto che dal 2000 la partecipazione del nostro paese a questi fenomeni è aumentata dal 27 al 37 percento”. Guardando ai Paesi di destinazione, prosegue la contrazione delle vendite nel mercato russo, complici le sanzioni internazionali, arrivato ormai a pesare solo per l’1,7% sull’export italiano nei Paesi Extra-UE. In leggera flessione nel primo trimestre 2016 anche le esportazioni negli Stati Uniti (-1,8%), verso cui comunque si registra il surplus più consistente nell’Area (5,2 miliardi di euro).