D.Lgs. 231/2001 – Disciplina della responsabilità amministrativa da reato degli enti
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a cura dell’Avv. Antonio Palombo – Studio LP Consulenza
Il Decreto Legislativo n. 231 del 2001, superando il principio societas delinquere non potest, ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano un sistema di responsabilità degli enti conseguente a reato, espressamente definita amministrativa.
La normativa interviene a sanzionare alcuni reati commessi nell’interesse o a vantaggio delle imprese da parte dei loro soggetti apicali (di vertice) o loro subordinati.
Condizione esimente è l’adozione, ed efficace attuazione, da parte dell’impresa di un Modello di organizzazione e gestione idoneo a prevenire la commissione dei c.d. reati presupposto previsti dalla normativa, nonché l’istituzione di un apposito Organismo (OdV) addetto a vigilare sul funzionamento, osservanza ed aggiornamento periodico del Modello 231.
La LP Consultnig. Srl vanta esperienza decennale nel capo della certificazione aziendale ed offre alle imprese la propria consulenza anche in materia di adozione ed implementazione del Modello di organizzazione, gestione e controllo di cui al D.lgs 231/2001.
A quali imprese si applica il D.lgs. 231/2001?
L’art. 1 del Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 indica quali destinatari, gli enti forniti di personalità giuridica e le società ed associazioni anche prive di personalità giuridica. Sono esclusi lo Stato, gli enti pubblici territoriali, gli altri enti pubblici non economici, nonché gli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzione.
Di quali reati risponde l’impresa?
I reati punibili sono solo quelli espressamente contemplati nel D.lgs. 231/2001, c.d. reati presupposto. Catalogo in continuo e costante aggiornamento.
Quando sussiste la responsabilità da reato alle aziende?
Tutte le volte in cui il reato, doloso o colposo, tentato o consumato, viene commesso da soggetti apicali o subordinati, nell’interesse o a vantaggio dell’impresa stessa. In tali casi all’impresa viene imputata una colpa di carattere organizzativo.
Come può l’impresa evitare di incorrere nella responsabilità ex D.Lgs. 231/2001?
Attraverso la redazione ed implementazione di un Modello di organizzazione, gestione e controllo che preveda una serie di regole e procedure di comportamento adeguate alla prevenzione dei reati presupposto, con contestuale nomina di un Organismo di Vigilanza, nonché previsione di idoneo sistema disciplinare.
Quali sono le fasi operative per l’adozione del Modello 231?
L’implementazione del Modello 231 richiede una preliminare articolata e complessa attività che può essere, sinteticamente, suddivisa in una prima fase di analisi iniziale dell’impresa, cui segue la mappatura delle aree a rischio reato e valutazione del rischio ( c.d. risk assessment). Eseguita la mappatura dei processi ed aree aziendali “a rischio”, si passa all’analisi dei processi decisionali e del sistema di controllo esistente all’interno dell’ente per, poi, procedere alla redazione dei protocolli di prevenzione atti ad evitare, o ridurre ad un livello accettabile, i rischi identificati . Il Modello 231 si completa con l’adozione di un codice etico, costituente l’insieme dei diritti e dei doveri morali che l’impresa intende osservare e far osservare, nonché di un sistema disciplinare.
Quali vantaggi trae l’azienda dall’adozione di un idoneo Modello 231?
Oltre a quella, fondamentale, della esenzione dalla responsabilità amministrativa da reato di cui al D.lgs. 231/2001, l’azienda trae un considerevole miglioramento gestionale, in quanto il sistema si coordina con tutti gli altri sistemi di prevenzione e gestione dei rischi già previsti ed implementati nell’organizzazione aziendale.