I maxi yacht tornano a Gaeta
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Per il terzo anno consecutivo la città laziale ha ospitato la partenza della Rolex Capri Sailing Week/Volcano Race.
Regata riservata alle “formula uno del mare” che di fatto apre la stagione della grande vela firmata Rolex in Mediterraneo.
Centinaia di velisti da tutto il mondo hanno gravitato nell’ villaggio regate allestito nei pressi dello Yacht Club Gaeta, mentre le barche erano ormeggiate alla Base Nautica Flavio Gioia.
Questo il cuore pulsante di una manifestazione iniziata il 18 maggio con le le barche che hanno fatto rotta inizialmente su Capri – per vincere il trofeo “Città di Gaeta”.
Per poi navigare per oltre 300 miglia verso sud, in direzione delle isole Eolie, selvaggio e bellissimo arcipelago dichiarato patrimonio dell’Unesco.
Circumnavigate le isole vulcaniche di Alicudi, Stromboli e Strombolicchio, sono rientrate a Capri per tagliare la linea d’arrivo.
Questa regata di altura, la vera e propria “Volcano Race” lo scorso anno si svolse in condizioni meteo durissime, con mare formato, pioggia e venti che toccarono i 30 nodi.
Condizioni estreme anche per queste barche che sono abituate a solcare gli oceani e hanno a bordo equipaggi di Coppa America.
Gianfranco Alberini (segretario generale dell’IMA, International Maxi Association che organizza la regata.
Insieme allo Yacht Club Gaeta EVS e allo Yacht Club Capri): «Torniamo a Gaeta con piacere, dopo le fortunate edizioni del 2011 e del 2012.
I maxi yacht tornano a Gaeta
La flotta aumenta, vuol dire che la formula dell’evento, ritmata tra Gaeta, Capri e le isole Eolie, piace. Gli armatori dei maxi yacht sono un segmento privilegiato del mondo velico, abituati a regatare nelle migliori location del mondo.
Ogni barca ha a bordo un equipaggio di 20-25 persone, spesso di velisti professionisti, e le loro esigenze, anche tecniche, sono per noi estremamente importanti.
Tutto deve funzionare al meglio. I porti in cui i maxi transitano devono avere innanzitutto i requisiti per un ormeggio sicuro, e grandi spazi adiacenti per vele e container.
I fondali dei posti barca devono essere adeguati – la chiglia di queste barche “pesca” anche 6-8 metri – e ogni tipo di riparazione, anche in emergenza, deve poter essere svolta in loco, o almeno nelle prossimità.
Per questo è eccellente la logistica di Gaeta, che con la sua lunga tradizione militare e come base americana, ha sviluppato negli ultimi decenni tutta una serie di infrastrutture – tra le quali la Base Nautica Flavio Gioia – molto gradite ai “nostri” armatori.
Tanto che già nel 1980-1981, quando ero commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda di Porto Cervo, scelsi proprio Gaeta e la vicina Formia per gli allenamenti e la messa a punto di Azzurra, la prima barca italiana che partecipò alla Coppa America, nel 1983».
I maxi yacht hanno un circuito di regate a loro dedicato, quasi sempre nei posti più belli del mondo: in Italia sono famose le regate di Portofino, Porto Cervo e ora Gaeta e Capri, alle quali si aggiungono quelle di Saint Tropez e Palma di Maiorca.
Ma c’è anche la Sydney-Hobart, in Australia, regata durissima che porta fino alla Tasmania, e la Hamilton Race Sailing Week, sempre in Australia, nelle acque di Hamilton Island, sulla barriera corallina.