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Hi-tech Mondo 4.0 Primo piano

Il Gruppo Lauro continua a sorprendere rincorrendo tecnologia e sostenibilità

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La promozione dell’innovazione tecnologica sostenibile e di una cantieristica 4.0, politiche green, comfort ed efficienza per l’utenza e, soprattutto, uno sguardo ai giovani talenti sono le tematiche che caratterizzano il gruppo Lauro, recentemente al centro di una rinnovata attenzione mediatica. La storica società napoletana è al centro di un interessante progetto, chiamato “Studiare l’impresa”, che anche quest’anno vede la compagnia protagonista insieme all’Unione Industriali di Napoli. Volaviamare HQ ha ospitato gli studenti dell’istituto nautico “Duca degli Abruzzi” per l’ultimo incontro con alcuni dei manager della holding, in particolare Salvatore Lauro ed Agostino Lauro, interprete – quest’ultimo – della terza generazione. Negli ultimi anni, il Gruppo punta sempre di più sui giovani e sul concetto di rapida risposta alle esigenze del cliente (smart execution), una fase che coincide anche con il secondo passaggio generazionale, indice della continuità, dell’esperienza e della tradizione familiare. Tra le azioni alle quali la holding ha aderito, quella della Nur International per salvare il mare dal non corretto riciclo dell’olio, che oltre a inquinare genera una sottile pellicola impermeabile che impedisce  l’ossigenazione e compromette la vita di flora e fauna marina. Lauro sta lavorando per ottenere minori emissioni e maggiore velocità e sicurezza con il piano di Sviluppo 4.0 in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica Aerospaziale (DIMA) dell’Università La Sapienza di Roma. Il progetto, denominato Airone 5.0, ha l’obiettivo di rendere l’unità catamarano Airone Jet un’imbarcazione tra le più innovative a livello mondiale per l’alta velocità a quasi zero emissioni. Inoltre, il settore armatoriale si interroga sulla necessaria accelerazione in tema di ecosostenibilità: già oggi, del resto, la blue economy mobilita il 90% delle merci e la crescita del trasporto passeggeri tre le isole e la penisola, in Italia, è esponenziale. Metanolo verde, idrogeno verde, ammoniaca, gas naturale liquefatto (Gnl) e nucleare sono i combustibili del futuro: nel mondo della diversificazione energetica molto sta facendo la ricerca sulle nano-materie. Implementare la rete virtuosa tra le imprese e gli innovatori è essenziale per lo sviluppo economico del nostro Paese grazie alle potenzialità economiche del mare. Aerei, navi, veicoli e macchinari militari possono essere esposti alle situazioni climatiche più estreme e a svariati fattori corrosivi: sabbia, neve, ghiaccio, salsedine, umidità. Grazie alle nanotecnologie il trattamento anti-corrosivo già elaborato permette di proteggere i sistemi della Difesa e della Marina con un trattamento in nano-biossido di silicio in grado di resistere alle temperature più estreme e di proteggere la superficie dalla corrosione, riducendo gli interventi di manutenzione. “L’elaborazione di una cantieristica navale 4.0 richiede una corretta implementazione delle tecnologie, inserita all’interno di un circuito innovativo volto a garantire la massima sicurezza, integrando processi di sostenibilità e tutela del mare“, aveva recentemente ribadito la presidente Sabrina Zuccalà, della società 4ward360, durante un recente incontro incentrato sul rapporto tra innovazione nanotecnologica e promozione di politiche innovative legate alla blue economy.

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Domenico Letizia

Giornalista. Esperto in comunicazione. Consulente aziendale in tema di export e internazionalizzazione.

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