La Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo e le nuove priorità geopolitiche dell’Italia
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In corso a Roma, presso la Farnesina, la Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo. “La diplomazia italiana al servizio del Paese in un mondo che cambia” è il tema di quest’anno con l’evento che vede riuniti oltre 100 titolari delle Sedi diplomatiche italiane all’estero. La Conferenza ha offerto l’occasione per discutere del ruolo e degli strumenti a disposizione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della rete diplomatico-consolare a sostegno di un’Italia protagonista nella promozione del nostro interesse nazionale nel mondo, in linea con i riferimenti e i valori euro-atlantici. La Sessione inaugurale ha visto i saluti introduttivi del Segretario Generale della Farnesina, Ettore Francesco Sequi, un messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’intervento del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani e uno speech del Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. Successivamente, dopo gli interventi del Presidente della Commissione Esteri – Difesa del Senato, Stefania Craxi, e del Presidente della Commissione Esteri della Camera, Giulio Tremonti, si è svolta la sessione “Strumenti innovativi di diplomazia economica e della crescita”, con l’intervento del Ministro Tajani, del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Ministro Adolfo Urso.
Particolarmente importante la sinergia che va creandosi tra il Ministero degli Esteri e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ribadita dal Ministro Adolfo Urso che nel corso del suo intervento ha dichiarato: “Gli eventi legati alla guerra e all’emergenza sanitaria rimettono in gioco gli assi del commercio internazionale e della geopolitica. Nel corso degli anni abbiamo pensato che con l’emergere del commercio globale e dei valori economici liberali anche le libertà liberali e i diritti civili si diffondessero. Questa visione è totalmente cambiata. Oggi siamo minacciati da numerosi attori non occidentali e stiamo lavorando ad una serie di strumenti in sinergia con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la promozione del made in Italy nel mondo. Gli Stati Uniti per rispondere alla titanica sfida cinese, l’unica che ha le dimensioni demografiche, economiche e sociali di un impero, hanno intrapreso misure che da decenni non vedevamo. Hanno lanciato un grande piano energetico e un provvedimento economico finalizzato alla riduzione dell’inflazione e al finanziamento per l’innovazione delle imprese sostenibili e della green economy. Qui in Europa dobbiamo inseguire una politica economica europea di sovranità energetica e commerciale come hanno fatto negli Stati Uniti d’America. Una politica industriale con un nuovo patto di aiuto e sviluppo, con risorse europee e una condivisione con l’Europa dei debiti strutturali. Inoltre, bisogna intraprendere e sviluppare una politica commerciale europea intervenendo anche con dazi e politiche di protezione contro quei prodotti provenienti dai Paesi che non rispettano i diritti umani e le norme di tutela dell’ambiente e della biodiversità. Noi siamo il Paese che può consentire all’Europa di guardare con interesse all’Africa e al Mediterraneo, una politica per l’Africa perché è qui che si sviluppa il futuro dell’Occidente. L’unico continente che continua a crescere e l’unico che ha le importantissime risorse per il nostro futuro. Guardo con interesse anche all’America Latina e all’India e alle infinite opportunità provenienti da questi colossi economici. In questa proiezione globale diviene importante anche il ruolo della Turchia che dobbiamo osservare e guidare per lo sviluppo verso meridione dell’Europa stessa”.

Ambasciatore Vincenzo De Luca.
Nelle attuali condizioni geopolitiche ed economiche globali viviamo una transizione fatta di mutamenti veloci. Balcani occidentali, Mediterraneo e Africa ma anche il ritorno della guerra in Europa con il conflitto tra Russia e Ucraina sono le questioni da ripercorrere e affrontare per l’emergere della sicurezza e della credibilità degli strumenti utilizzati dall’Italia, del ruolo nella NATO e del ruolo stesso dell’Europa.
Inoltre, i Ministri Adolfo Urso e Antonio Tajani hanno posto l’attenzione anche sull’India che, grazie anche al lavoro di Vincenzo De Luca, Ambasciatore d’Italia a New Delhi, i rapporti politici al più alto livello si sono moltiplicati e rafforzati negli ultimi anni, fornendo un’adeguata cornice allo sviluppo di un partenariato economico solido e di ampio respiro, con particolare focus su cinque settori chiave identificati nel Piano di Azione 2020-2024, adottato nel corso del Vertice fra i due Primi Ministri di fine 2020: green economy, industria dell’agroalimentare, infrastrutture, digitale e manifatturiero. Nel 2021, macchinari e apparecchiature hanno continuato a rappresentare la prima voce dell’export italiano in India, con una quota attorno al 36,5%, mentre al secondo posto si sono posizionati i prodotti chimici (14,3%); per quanto riguarda invece le esportazioni indiane verso l’Italia sono preponderanti i beni che rientrano nelle categorie prodotti della metallurgia; prodotti chimici e tessile-abbigliamento-accessori in pelle.