L’altra faccia del bitcoin: il criptomaining
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Il fenomeno del mining abusivo, il criptomaing, ovvero la produzione di bitcoin da parte di hacker che utilizzano la potenza di calcolo dei computer all’insaputa delle vittime, è costantemente in crescita.
Utilizzare il computer di un’altra persona per generare denaro oltre ad essere illegale e anche molto pericoloso per gli utilizzatori ignari che anche se chiudono il browser non interrompono questo processo.
L’altra faccia del bitcoin: il criptomaining
Il rapporto della società di sicurezza Check Point Software Technologies relativo al periodo luglio-dicembre 2017, ha messo in evidenza che nel mondo un’azienda su cinque è stata colpita da un virus per la produzione di criptovalute.
Pochi giorni fa un gruppo di scienziati russi e’ stato fermato perche’ usava il supercomputer del laboratorio nucleare in cui lavorava per produrre criptomonete.
Mentre un ricercatore di sicurezza, Scott Helme, ha spiegato alla Bbc che oltre 4mila siti, inclusi quelli governativi, sono stati colpiti da questo fenomeno.
“La seconda metà del 2017 ha visto i criptominer prendere d’assalto il mondo fino a diventare uno dei vettori di attacco preferito per generare introiti illegali”, spiega Maya Horowitz, manager di Check Point.