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LE NUOVE TECNOLOGIE DIGITALE, 5G, SMART WORKING, IOT: il punto di Leonardo Valle

Redazione Ott 10
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Piccolissima premessa per voi lettori di IP Magazine, nella nuova economia le tecnologie abilitanti, quelle che modificano il nostro vivere quotidiano in tutti i suoi aspetti, sono molte, tutte disponibili contemporaneamente, occorre quindi toccare con mano cosa modificano nel mondo reale, per questo arriviamo immediatamente a lui, questo vessillo issato da molti che neanche sanno cosa sia realmente, un vero incubo per tutta la Mediocrazia italiana, che lo vede come uno spauracchio, ….. il digitale!

Il Digitale, si, questo termine usato da tutti ed in tutti i modi possibili, ma che cosa è?

Allora …, si tratta di strumenti che incrementano la potenza di calcolo, aumentano la connettività, permettono di creare valore dall’interpretazione dei dati, con il digitale si ha una interazione in tempo reale tra uomo e uomo, ma anche tra uomo e macchina, ed infine il digitale impatta sugli uffici e sulle fabbriche tradizionali, basta pensare allo Smart Working, con tecnologie innovative che aumentano la produzione o la rendono possibile dove prima non lo era (la stessa casa degli italiani diventa un luogo di lavoro per esempio), ed ancora il digitale permette di usare l’energia in modo più intelligente e produttivo.

Se così è si tratta di una autentica rivoluzione!

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Certo!! La Quarta Rivoluzione Industriale.

La nuova economia non è che il primo tratto di questa nuova era industriale, e quello che viene chiamato digitale non è che un macro contenitore tecnologico di diverse nuove tecnologie indipendenti ma concorrenti allo stesso obbiettivo, l’innovazione, con il conseguente abbattimento dei costi, intesi come consumo di energia, territorio e il nostro tempo, la nostra Vita.

Aumentare la connettività per poter aumentare la potenza di calcolo consente di usare finalmente l’oro nero della nuova economia, il dato. L’uso del dato permette di essere produttivi anche da remoto, e questo vale per tantissime professioni e permette di migliorare notevolmente la qualità della vita perché rimane più tempo per la famiglia e interessi diversi dal puro lavoro.

“Si può parlare del sorgere di una nuova economia ogniqualvolta l’introduzione e la diffusione di nuove tecnologie determinino cambiamenti profondi a livello economico e sociale, con una conseguente accelerazione della crescita della ricchezza, della produttività, dello sviluppo sociale, e la trasformazione degli stessi modi di vita. In tal senso, innovazioni come la macchina a vapore, il motore a scoppio, il telegrafo, il telefono ecc. hanno dato vita a una new economy..”[1] Credo che le trasformazioni sociali, spinte anche in modo drammatico dagli ultimi eventi, siano evidenti e velocissime nella loro evoluzione, per questo si fa una fatica tremenda nel cercare innanzi tutto di decifrarle tutte, per poi capire quale sviluppo strategico debbano avere le nostre aziende, quali siano i nuovi prodotti ed i nuovi servizi per avere successo nella nuova economia.

Ecco perché è importante sapere cosa è già oggi il cloud computing, ovvero centralizzare le informazioni e conservarle in modo sicuro, così possiamo introdurre il machine-to-machine, tecnologia basata sulla telemetria e la telematica che permette per esempio la movimentazione e stoccaggio delle merci utilizzando RFID oppure la gestione delle relazioni con il cliente finale tramite SMS, oppure raccontare al supermercato la storia di un prodotto con una targhetta inquadrata da tuo telefonino. E poi…

Le cose di tutti i giorni prendono letteralmente vita! Si vita, pensano e parlano con noi e tra di loro, grazie all’IOT, Internet of Things, l’internet delle cose, infatti la sveglia arriva prima in caso di traffico, le scarpe e gli orologi trasmettono tempi e parametri vitali, le medicine avvisano i pazienti ed i suoi familiari se si dimenticano di prenderle. Tutti gli oggetti sono effettivamente “vivi” grazie al collegamento alla Rete. Anche io tutte le mattine chiedo ad un apparecchietto che tempo fa, faccio calcolare in quanti minuti sono al lavoro e così via. Immaginate in una industria complessa cosa vuol dire se applico l’IOT al serbatoio dell’olio che si riempie da solo se va sotto al livello stabilito, oppure alla linea produttiva che in caso di guasto applica in tempo reale le manutenzioni previste e piazza l’ordine al magazzino per rimpiazzare il pezzo usurato, indicando al tecnico cosa e come sostituire…

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Tutti i settori in cui esiste un valore e dei dati da analizzare verranno rivoluzionati dal Big Data. Pensate a Netflix ed Amazon che per raccomandare un acquisto si basano sugli interessi di un cliente in relazione a milioni di altri, così i tuoi precedenti acquisti, oppure le tue semplici valutazioni di film e prodotti permettono a queste multinazionali imperanti attraverso il big data management di suggerti i film e i prodotti più adatti alle tue esigenze, arrivando ad agire sulla tua esigenza o necessità del momento, quella permanente o un acquisto impulsivo. Il Big Data è l’elaborazione ed interpretazione di algoritmi che riescono ad essere predittivi, vedono il futuro, per esempio interpretando il cambio di abitudini e di interessi di una donna sanno se è incinta, oppure se un uomo è in procinto di effettuare dei lavori a casa gli propongono soluzioni mirate al posto in cui vive, o alle sue abitudini in quel contesto, tarati sulle sue reali capacità.

Alla luce di tutto questo abbiamo tutti meno dubbi sul fatto che è una rivoluzione vera, concreta, che cambia le abitudini e gli stili di vita, siamo più convinti che siamo nella nuova economia, ma sono solo all’inizio…, altre tecnologie abilitanti sono già nel nostro mondo reale a concorrere al cambiamento.

Ragioniamo un attimo sugli analytics, appunto… Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle pmi italiane, che potrebbero invece ottenere vantaggi enormi a partire dal “machine learning”, cioè dalle macchine che “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati si migliorano perfezionano la loro resa da sole, senza intervento umano. Pensate quanto valore trasmettiamo come dati alle multinazionali americane senza neanche saperlo, semplicemente vivendo la nostra vita, compiendo i gesti ed usando le cose di tutti i giorni, e quanti altri dati abbiamo nelle nostre aziende che rimangono lì fermi, senza generare valore, perché non abbiamo iniziato ad interpretarli. In alcuni casi sappiamo chi è il nostro cliente, dove abita, che gusti ha e non siamo capaci di comunicare con lui, siamo sordi e muti e ciechi in un mondo che è una immensa orchestra che suona una musica nuova ed affascinante, con una quantità enorme di strumenti musicali, tanto è vero che ne siamo affascinati, tutti noi, anche gli stessi mediocri, che senza saperlo sono anch’essi attori, prevalentemente passivi, del cambiamento in corso.

Il nostro mondo sta diventando sempre di più un sistema ciberfisico o cyber-fisico (CPS, dall’inglese cyber-physical system) è un sistema informatico, connesso, in grado di interagire in modo continuo con il mondo reale, quello fisico appunto, con cui dialoga ed opera costantemente.

La rivoluzione è molto più reale di quanto pensi, oggi non c’è settore produttivo che non debba investire nella manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni; noi chiediamo le macchine elettriche che percorrano più di trecento chilometri con una carica, ed arrivano..

Ma in questo mondo che cambia, se ci riflettiamo bene, la vera novità delle novità è un’altra, che più ci rifletto e più continua a sorprendermi …

Ed è il 5G, si lui, altro spauracchio per mediocri, perché per la prima volta è stato sviluppato uno standard di comunicazione mobile che non si concentra solo sul connettere le persone, ma anche sulla comunicazione tra sensori, dispositivi, macchine e altro nell’Internet delle cose (l’IoT appunto).. Entro il 2025 ci saranno oltre 70 miliardi di dispositivi connessi in tutto il mondo. Settanta miliardi di connessioni non umane!! Che si parlano e prendono decisioni per farci stare meglio!

Non parlo neanche di scenari con il sistema di macchine che comunicando tra loro vanno contro l’uomo perché sono tutte cazzate, ogni singola azione è programmata per offrire un servizio all’uomo, soddisfa una nostra richiesta.

Il mondo di oggetti connessi e pensanti comprenderanno i robot industriali, le automobili a guida autonoma, i sensori per l’agricoltura che misurano l’umidità del terreno o forniscono informazioni sulla salute degli animali.

La verità è che il mondo sarà migliore. Il 5G è uno standard superlativo, avendo una velocità di trasmissione dei dati pari a 20 gigabit al secondo, che è fino a 20 volte più veloce del 4G. Può trasferire i dati istantaneamente con una latenza di un millisecondo ed è affidabile al 99,9999%, in altri termini, quasi tanto sicuro quanto la trasmissione di dati via cavo.

Smetteremo di scavare e rovinare le strade italiane. Finalmente.

Il 5G apre la strada a nuovi standard e campi di applicazione nel settore civile ed industriale, dove spesso in passato le prestazioni di altre tecnologie wireless, come il Wi-Fi, hanno fallito, perché il dato poteva non essere affidabile e non arrivare in tempo utile.

Ed è così che arriviamo, per esempio, agli occhiali connessi tramite 5G che potranno accedere a informazioni aggiuntive proiettandole in tempo reale nel campo visivo di chi li indossa, ottimizzando il lavoro dei chirurghi in sala operatoria, oppure dei tecnici nel monitoraggio e la manutenzione delle macchine, o i dati a disposizione del driver nell’automobile. Il 5G consentirà, inoltre, di collegare i sistemi di trasporto senza conducente e di integrarli nelle operazioni manifatturiere senza alcuna difficoltà, pensate al lavoro nelle miniere o negli ambienti ad alto rischio cosa vuol dire avere uomini piloti distanti dalle zone di rischio.

Alla base di tutto ciò non ci sono nuove autostrade e ferrovie, non ci sono infrastrutture pesanti, anche se tutto questo mondo di infrastrutture sarà comunque importante per sempre, alla base c’è il talento dell’uomo, la capacità di dare risposte ai suoi stessi bisogni, occorre che prendiamo coscienza che capire tutto questo è una nostra priorità.

L’implementazione di tutta questa nuova economia deve diventare la priorità del nostro paese, solo così arriveremo prima e meglio evitando di scontare il fatto di essere obsoleti, vecchi e non affidabili, e quindi non utili nel nuovo scenario. Sarebbe una autentica tragedia, non adatta ad un popolo come il nostro, perché abbiamo il talento per primeggiare, facciamo uno sforzo e usiamo al posto della creta, del pennello, della penna le nuove tecnologie ed i nuovi strumenti.

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