L’export italiano
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L’export italiano
Tiene testa all’incertezza dei mercati internazionali
Al netto della stagionalità e degli effetti di calendario, stabile sia l’andamento congiunturale dell’export tricolore a luglio (-0,6%) che quello tendenziale (-0,7%).
Forte battuta d’arresto invece per il competitor tedesco (rispettivamente -2,6% e -5,2%).
Buona capacità di tenuta per le esportazioni italiane nonostante il clima di incertezza dei mercati mondiali: a luglio, nei dati destagionalizzati e corretti per effetti del calendario.
Sia la performance congiunturale (-0,6%) che tendenziale (-0,7%) mostrano una sostanziale stabilità delle nostre vendite all’estero.
Trend decisamente migliore rispetto a quello di un paese leader nell’export come la Germania, che fa fronte ad una forte battuta d’arresto (rispettivamente -2,6% e -5,2%).
Anche il dato dell’ultimo trimestre, segna una lieve ripresa delle esportazioni rispetto al precedente (+0,7%), soprattutto grazie al contributo dato dalla ripresa degli scambi a livello europeo (+1,6%).
L’export verso i Paesi Extra-UE rivela infatti i maggiori segnali di affaticamento e sconta la situazione di alcuni mercati come il Mercosur (-23,8% su base annua le vendite nei primi sette mesi del 2016).
Mentre iniziano a dare qualche segnale di rallentamento anche partner tradizionali quali gli Stati Uniti (-2,5%) e la Svizzera (-3,6%).
L’export italiano
“La selezione indotta dalla crisi ha portato le aziende italiane ad investire nel contenuto di valore-servizio dei nostri prodotti. Facciamo più qualità nella vendita all’estero.
E questo spiega perché è cresciuta la domanda estera di beni di consumo per la persona e per la casa nonché di prodotti intermedi da utilizzare nei processi produttivi.
In questo contesto, inoltre è risultata vincente la strategia di cautela nelle politiche di prezzo adottata dalle nostre imprese su diversi mercati”.
Sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi.
A spingere a quota 31 miliardi di euro il surplus della bilancia commerciale è soprattutto la riduzione di oltre 5 miliardi di euro del deficit energetico.
Guardando ai settori, da segnalare la performance dell’agroalimentare, che nei primi sette mesi dell’anno segna un incremento delle vendite del 2,3% e una crescita del saldo di oltre 800 milioni di euro, attestandosi su un valore complessivo di 1,2 miliardi di euro.
Fonte: Assocamerestero