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Obiettivo orientamento al lavoro: parola ad Antonella Loreti, Esperta di Orientamento e Senior Partner Ambire

Redazione Apr 4
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Antonella Loreti,                      Senior Partner Ambire

Come orientarsi per la scelta dell’università o per trovare lavoro? Quanti stanno terminando gli studi e hanno poca chiarezza nella scelta dell’università o per chi la sta finendo, come trovare lavoro?
E ancora per chi non vuole continuare gli studi universitari, quali prospettive e opportunità ci sono e cosa fare per trovare lavoro? Quanti stanno cercando lavoro e non lo trovano?

Ne parliamo con la Dr.ssa Antonella Loreti Esperta di Orientamento, Valutazione e Sviluppo Competenze e Senior Partner di Ambire, Società di Consulenza Direzionale e Innovazione Organizzativa. (www.ambire.net).

“Tanti interrogativi, poche risposte certe, assenza di politiche sul lavoro rivolte ai giovani, tessuto industriale italiano in piena crisi, scarse opportunità di lavoro.
Il mondo del lavoro oggi è molto complesso, sono cambiati tutti i paradigmi, un tempo le scelte formative e professionali venivano in parte orientate da ciò che offriva il mercato del lavoro, oggi nella situazione attuale di crisi, il mondo del lavoro si è trasformato.

Per la generazione, come la mia, che ha iniziato a lavorare negli anni 80, il mercato del lavoro era caratterizzato da stabilità dei mercati e dei settori e da un forte sviluppo, soprattutto nelle telecomunicazioni nel mondo finanziario che hanno creato numerosi posti di lavoro, le organizzazioni avevano possibilità di fare pianificazione di strategie di business a medio-lungo termine, il lavoro era dipendente e stabile, si potevano ipotizzare percorsi di carriera e mestieri ben definiti, opportunità per varie fasce professionali ed eventuali contrazioni di mercato erano affrontate con ammortizzatori sociali o con uscita dal mondo del lavoro di persone vicine a età pensionabile. Le persone, soprattutto i giovani, non avevano barriere all’ingresso per iniziare a lavorare e molti già inseriti, avevano modo di valutare opportunità di cambiamento di contesto organizzativo e di ruolo.

Negli ultimi anni, invece, dalla società industriale, prevalentemente locale e nazionale, si è passati, in una logica di globalizzazione, all’era dei servizi e della conoscenza e informazione, le tecnologie hanno annullato le distanze e la rigidità sul tempo, spazio e luogo, i mercati globali comportano organizzazioni multinazionali integrate con dimensioni locali piccole e flessibili, i mercati emergenti, quali ad esempio la Cina, hanno bruciato le tappe dello sviluppo industriale.

In questo contesto le organizzazioni hanno ridotto le dimensioni per garantire maggiore flessibilità: oggi il 97% delle imprese italiane hanno meno di 10 dipendenti, le organizzazioni puntano ad una riduzione dei costi, ottimizzano più che sviluppare, molte imprese hanno delocalizzato verso l’estero, hanno ridotto i budget per la selezione e lo sviluppo delle risorse umane, richiedono competenze sempre più flessibili e pronte alle esigenze di mercato.

Le organizzazioni, avendo impossibilità di fare programmi di medio – lungo termine, puntano su un organico stabile più ristretto basato su un nucleo forte in termini di competenze e su una serie di persone fluttuanti per esigenze di progetto e per lo sviluppo di nuove idee.

Per i giovani e non solo, significa oggi che non c’è più nessuna garanzia di lavoro stabile e sicuro, il rapporto di lavoro è sempre meno dipendente, sempre più come collaboratori, imprenditori, lavoratori autonomi.

Dal diritto al lavoro si è passati alla costruzione di un progetto che richiede maggiore consapevolezza, responsabilità, impegno e coinvolgimento nella costruzione dell’identità professionale attraverso la costruzione di un chiaro obiettivo professionale.

Oggi le caratteristiche del mercato del lavoro sono instabilità, precarietà, dinamicità ed è richiesto, soprattutto ai giovani:
– spirito di iniziativa
– sensibilità nel leggere le tendenze del mercato
– intraprendenza
– coraggio
– creatività

In sintesi la capacità di inventarsi un lavoro su misura. Oggi il percorso professionale va orientato maggiormente da noi stessi in uno scenario in cui le università sono distanti dal mondo del lavoro e le aziende non investono più come un tempo sulle persone.
In un mercato del lavoro in cui c’è poca offerta e molta domanda, è sempre più importante avere chiarezza del proprio progetto professionale (studi, caratteristiche, esperienze, motivazioni), anche nella scelta degli studi.

Chi ha chiaro il proprio progetto professionale, costruito su misura, trova più facilmente la sua strada.
Come si sceglie il proprio futuro, sia nel caso di chi cerca la giusta università sia di chi cerca lavoro?
Attraverso un’azione biunivoca in cui, oltre all’analisi dell’offerta, contestualmente si effettua l’analisi della propria domanda.
Che cosa significa questo? da una parte effettuare l’analisi “dell’offerta” dei settori economici e dei mestieri che hanno o avranno uno sviluppo nei prossimi anni, dall’altra effettuare l’analisi della propria “domanda” attraverso una metodologia di consapevolezza di sè che può facilitare una scelta più consapevole, anche di tipo formativo.

Per i giovani che stanno scegliendo il proprio percorso di studi dopo il diploma, significa sviluppare una “ pensabilità” futura già focalizzata sulla tipologia di mestiere che si vorrebbe fare, in linea con le proprie caratteristiche, attitudini e motivazioni, al fine di definire un progetto di medio periodo che consenta di raggiungere l’obiettivo individuato.

Qual è il processo per effettuare scelte consapevoli?
1. avere fiducia in se stessi e capacità di automotivazione
2. comprendere quali siano le proprie attitudini, le proprie passioni, le proprie competenze (studi, esperienze scolastiche, sportive, esperienze di volontariato, prime esperienze lavorative…)
3. sapersela cavare, in altre parole sviluppare competenze comportamentali relative alla proattività, al problem solving, al team working.

Una figura professionale specializzata, al fine di facilitare l’individuazione del proprio progetto formativo e della propria identità professionale, è quella dell’esperto di orientamento, che può supportare la persona, attraverso lo strumento del bilancio di competenze.

Il bilancio di competenze, utilizzato in molti paesi europei, consente, attraverso due fasi:

1. L’individuazione delle proprie qualità distintive attraverso la compilazione di alcuni questionari e incontri, con metodologia di coaching o counselling, con un esperto di orientamento professionale;

2. La definizione di un piano di sviluppo individuale finalizzato a:
a. Focalizzare l’obiettivo, facilitando l’individuazione della scelta formativa futura sulla base della figura professionale desiderata;
b. Individuare i gap formativi tra il profilo atteso della figura professionale desiderata e quello posseduto;
c. Definire un piano di azione per iniziare e portare avanti l’obiettivo formativo e/o professionale individuato.

Per chi sta cercando lavoro si segnala che, in un mercato così turbolento, le regole di ricerca e selezione valide un tempo (invio curricula alle aziende, possibilità di entrare in contatto con contesti organizzativi, fare colloqui) non sono più sufficienti, cercare lavoro è diventato un lavoro (jobbing) in quanto bisogna focalizzare la ricerca rispetto al settore-azienda per la quale la propria candidatura può essere attrattiva.
In altre parole la domanda da porsi è: perchè l’azienda x o y dovrebbe assumere proprio me? Cosa posso avere io di distintivo, quali esperienze formative e professionali, competenze o attitudini già maturate, posso essere d’interesse per l’azienda x o y? Inoltre il mio curriculum è effettivamente efficace in termini di comunicazione?

Nella mia esperienza professionale, posso dire che l’attenzione del selezionatore è relativa alle prime 10 righe di presentazione, nelle quali deve esserci l’essenza di chi siete, quale formazione, competenze, esperienze possedete e cosa state ricercando in maniera chiara, sintetica efficace.
Quindi, coraggio, abbiate fiducia in voi stessi e investite sulle vostre potenzialità! E come disse Mark Twain…il segreto per andare avanti è iniziare!”.

 

Antonella Loreti è Counsellor Professionista, PTSTA/O – (Didatta e Supervisore in formazione – Analista transazionale certificata in campo organizzativo) Esperta di Orientamento Manageriale, Professionale e Formativo, Esperta dei processi di Ricerca e Selezione, Head Hunting, Valutazione e Sviluppo competenze. E’ Senior Partner di Ambire, Società di Consulenza, Formazione e Coaching che supporta l’innovazione e il Cambiamento delle Organizzazioni e delle Persone. (www.ambire.net)

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