LOADING

Type to search

Mondo e mercati News pro Primo piano

Privacy Week, tavola rotonda sul tema caldo del Privacy Shield USA-Europa

Redazione Set 9
Share

Regolamentazione dei dati informatici: dagli USA un nuovo “Privacy Shield” che permette alle aziende americane di disporre dei dati europei.

Di tutto questo si parlerà venerdì 30 settembre alle ore 15 con gli esperti di Privacy Network, McDonald’s, Ogury, Nirtya nell’ambito della Privacy Week dedicata a discutere l’impatto del digitale sulla quotidianità e sulla privacy di cittadini e imprese.

Il dibattito sulla regolamentazione dei dati informatici tra Europa e USA è più acceso che mai, anche in Italia.

Da un lato, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sarebbe in procinto di firmare già la settimana prossima un executive order.

Che, se confermato, darebbe il via all’iter che porterà al nuovo Privacy Shield, che permette alle imprese americane di usufruire dei dati di quelle europee.

Dall’altro, in Italia, a seguito di alcuni provvedimenti del Garante per la protezione dei dati, si è cominciato a parlare della illegittimità di Google Analytics, come di tutti i servizi che prevedono un trasferimento di dati in USA.

In particolare a Luglio 2022 il Garante Privacy ha fornito 90 giorni a tutte le società e PA per rimuovere i cookie analitici di Google, un lasso di tempo che sta per giungere alla sua scadenza.

Non è il primo tentativo di regolamentazione dello scambio di dati tra gli Stati Uniti e l’Europa.

 

Diego Dimalta

Diego Dimalta

Già a giugno 2020 la giustizia europea aveva chiesto e ottenuto l’annullamento del precedente Privacy Shield.

Da quel momento l’invio di dati in USA è diventato molto più difficile, con effetto negativo sulle aziende americane che hanno iniziato a disporre di meno dati dall’UE.

Privacy Week, tavola rotonda sul tema caldo del Privacy Shield USA-Europa

La (forse prossima) firma da parte di Biden è solo il primo passo di un iter che si sposterà poi probabilmente in UE dove, le istituzioni dovrebbero vagliare ed approvare il nuovo accordo entro qualche mese.

A riguardo, Privacy Network, l’organizzazione no profit italiana che tutela il rispetto della privacy e dei diritti umani, ritiene che questo accordo potrebbe risolvere l’impasse dovuta al vuoto normativo creatosi con l’annullamento del Privacy Shield.

E che, di fatto, rendeva illegittimo l’utilizzo dei sistemi più diffusi, creando notevoli difficolta tra le aziende e le PA, ormai da anni dipendenti dai servizi delle big tech americane.

Tuttavia, non sarà un percorso semplice, come spiega l’avvocato Diego Dimalta, co-founder di Privacy Network:

«Questo accordo, per essere compliant, dovrà superare i problemi che hanno portato al suo annullamento e, in particolare, prevedere sistemi di protezione particolare per i dati europei, sottraendoli così al controllo del governo americano, reso possibile dalla normativa USA chiamata FISA. Non è facile che il governo USA ceda su questi punti, i quali hanno però portato già all’annullamento dell’accordo in passato».

Della questione dell’invio dei dati verso gli Usa a partire da Google Analytics si parlerà proprio domani;

Venerdì 30 settembre alle ore 15, nell’ambito della Privacy Week organizzata a Milano e in streaming dall’associazione Privacy Network, con una tavola rotonda di esperti di aziende del calibro di come McDonald’s, Ogury, Nirtya.

L’evento sarà sia online che in presenza presso gli spazi di Cariplo Factory a Milano in Via Bergognone, 34.

È possibile iscriversi all’evento a questo link:https://privacyweek.it/event/invio-di-dati-allestero-non-e-solo-un-problema-di-google-analytics/

Programma aggiornato al link: https://privacyweek.it

 

 

Advertorial

Advertorial

Tags: