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Think Tank: cosa sono e qual è il loro apporto alla politica pubblica

Redazione Nov 11
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Quante nuove parole si inseriscono ogni giorno nel nostro vocabolario, a significare nuovi modelli organizzativi e sociali. La maggior parte di esse si associano sempre più all’uso delle nuove tecnologie.

Il termine “Think Tank” è stato creato negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale. Il Dipartimento della Difesa istituì delle unità speciali per l’analisi dell’andamento della guerra, chiamate in gergo bellico “think” (pensiero) e “tank” (nel doppio significato di tanica e carro armato).

Il think tank può essere un organismo, un istituto, una società o un gruppo che si occupa di analisi delle politiche pubbliche nei settori della politica sociale, della strategia politica, dell’economia, della scienza e tecnologia, delle politiche industriali o commerciali e anche delle consulenze militari.
Tali organismi producono informazioni, consigli e previsioni ai policy makers, tenendo conto del loro statuto e dello stato reale delle cose, cercando di scorgere le opportunità e le risorse per favorire una politica pubblica. Per questo motivo stanno nascendo molti Think Tank governativi.

In Italia i Think Tank più conosciuti nel campo della politica internazionale sono ISPI e IAI. Ve ne sono poi altri più generalisti quali Italia Futura e Arel/Associazione TrecentoSessanta presiedute rispettivamente da Luca Cordero di Montezemolo e da Enrico Letta. Oltre a queste troviamo altre “fondazioni di matrice politica” quali FareFuturo di Adolfo Urso, ItalianiEuropei di Massimo D’Alema, Liberadestra di Gianfranco Fini, Nuova Italia di Gianni Alemanno, Magna Carta di Gaetano Quagliariello, Medidea di Giuseppe Pisanu, Liberal di Ferdinando Adornato, ItaliaDecide di Luciano Violante, Folder di Antonio Di Pietro, Sardegna Democratica di Renato Soru, Sudd di Antonio Bassolino e Mezzogiorno Europa, nato per volontà dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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