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Tutela della propietà Italiana: il progetto delle Camere Italiane in Brasile e in Marocco

Redazione Lug 7
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La lotta alla contraffazione si arricchisce di una nuova iniziativa, messa in campo per favorire la tutela del Made in Italy, il Progetto di Assistenza alle imprese italiane in tema di tutela della proprietà industriale e lotta alla contraffazione”, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione (DGLC), Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) – e realizzato da Unioncamere, in collaborazione con Assocamerestero, con le Camere di Commercio Italiane di San Paolo (Brasile) e Casablanca (Marocco) e con Si.Camera.
L’iniziativa, inserita nell’ambito di una più ampia convenzione tra i due Enti per la valorizzazione di disegni e modelli, nasce per fornire alle aziende italiane un pratico strumento informativo sulle normative e modalità di tutela che disciplinano la proprietà industriale ed intellettuale nei Paesi target dell’iniziativa.
Il fenomeno della contraffazione rappresenta un fattore estremamente penalizzante per le imprese italiane, sia in patria che all’estero. In Italia, secondo i risultati emersi dal Rapporto 2014 elaborato dal MiSE, il fatturato illecito derivante dalla contraffazione si è attestato intorno ai 6,5 miliardi di euro, con ripercussioni gravi soprattutto per il settore dell’abbigliamento e degli accessori, e ricavato anche tramite l’utilizzo dei nuovi strumenti di e-commerce. Rivolgendo lo sguardo ai mercati internazionali ci si rende conto di come il fenomeno sia amplificato essendo il Made in Italy un marchio riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo ma, proprio a causa della qualità dei materiali e delle lavorazioni, spesso non accessibile a tutti.
Nonostante l’ampiezza e la gravità del fenomeno, le aziende italiane non risultano essere adeguatamente informate in materia di tutela della proprietà intellettuale, soprattutto quando si tratta di operare sui mercati esteri.
La scelta dei Paesi target dell’iniziativa è ricaduta su due mercati – Brasile e Marocco – che offrono ottime opportunità di business per le aziende italiane e che risultano particolarmente sensibili per queste tematiche, sui cui quindi è richiesta particolare accortezza in termini di tutela del Made in Italy.
Il Brasile registra un’importante presenza di imprese italiane che, ad oggi, risultano essere più di 840. La classe media continua a crescere e, di pari passo, si allarga quella fascia di popolazione che dispone delle risorse necessarie per accedere ad una vasta gamma di prodotti e servizi. In Brasile, tuttavia, permangono politiche protezionistiche che impongono tasse d’importazione elevate sui prodotti stranieri, dazi e barriere non tariffarie. Questo tipo di politica disincentiva, dunque, le importazioni e favorisce il contrabbando e la contraffazione. È proprio il costo elevato all’importazione ad incentivare questo fenomeno e nonostante i beni Made in Italy contraffatti siano prodotti nei Paesi limitrofi (es. Paraguay), sono facilmente reperibili sul mercato nazionale.

Il settore più colpito è quello della moda, per il quale è stato stimato un danno complessivo per l’Italia valutabile intorno ai due miliardi di euro. Oltre quello della moda, molti altri settori subiscono i danni derivanti dal mercato illegale, tra i prodotti più contraffatti: software e videogames, profumi, accessori (occhiali, orologi), attrezzature elettroniche (batterie), giocattoli, apparecchiature foto/video.
Per quanto riguarda il Marocco, la vicinanza geografica e le analogie tra il sistema produttivo locale (le PMI rappresentano più del 90% del tessuto economico nazionale) e quello italiano, fanno del Paese nordafricano una destinazione naturale per l’export italiano, con prospettive sempre più positive per gli investimenti e per le partnership con le società locali. Anche in Marocco, però, il danno causato dalla contraffazione impatta molto negativamente sull’imprenditorialità straniera. In particolare si stima che la contraffazione nel Paese generi una perdita fiscale annuale di 110 milioni di euro e un fatturato pari a circa l’1,3% del PIL.
I fenomeni di Italian sounding, ovvero l’imitazione evocativa dei prodotti di origine italiana, completano, in entrambi i Paesi, il quadro negativo derivante dalla scarsa tutela dei marchi a livello internazionale.
Il progetto prevede l’attivazione presso la Camera di commercio italiana a San Paolo e la Camera di commercio italiana a Casablanca di un punto di monitoraggio e assistenza per le imprese italiane sulle regole e le opportunità collegate alla tutela della proprietà industriale, allo scopo di un loro migliore consolidamento all’estero.
È prevista, a tal fine, la realizzazione di tre report informativi che daranno alle imprese un kit completo delle principali informazioni Paese, la disciplina legislativa e le procedure di salvaguardia dei marchi e dei brevetti in Brasile e Marocco. In un primo report saranno inserite informazioni generali sui contesti nazionali, sui soggetti preposti alla giurisdizione in materia, sulla normativa di riferimento e sugli accordi internazionali in vigore, oltre ad una serie di informazioni sulla tutela di disegni industriali, indicazioni geografiche, etc.. In un secondo report sarà descritto e analizzato l’iter di registrazione di marchi e brevetti, considerando le condizioni generali per la registrazione, i tempi e le modalità per l’avvio del processo, oltre ai contatti di quegli enti locali (Ministeri, Associazioni etc.) preposti dall’ordinamento nazionale alla registrazione e tutela della proprietà intellettuale. Saranno, inoltre, descritti alcuni case studies di aziende italiane con un’esperienza in materia maturata nei due Paesi.

Il report finale sarà un approfondimento degli aspetti relativi alle azioni a tutela di marchi e brevetti (soggetti di riferimento per la giurisdizione in materia di protezione di marchi e brevetti, tipologia di procedimenti amministrativi, tempistica dei procedimenti, provvedimenti previsti).Con il Progetto di Assistenza alle imprese italiane in tema di tutela della proprietà industriale e lotta alla contraffazione”, si è voluto implementare il processo di sensibilizzazione presso le imprese italiane affinché conoscano ed utilizzino al meglio tutti gli strumenti di tutela della Proprietà Industriale, e in particolare i marchi, in Italia come all’estero, per rendere più forte il brand Made in Italy nel mondo, a tutto vantaggio dell’imprenditorialità e dell’economia italiana.

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